Nella scorsa puntata ho parlato di libri che fanno ridere. Un benvenuto a nuove iscritte e nuovi iscritti: qui trovate una presentazione mia e dei temi di cui parlo e qui un bilancio del primo anno di questa newsletter. Se quello che leggi qui sotto ti piace, inoltralo a qualcuno che potrebbe apprezzare. Se non sei ancora iscritto/a, puoi ricevere questa newsletter nella tua casella di posta, ogni sabato mattina, cliccando qui.
Dallo scorso anno tengo nota in una tabella dei libri che leggo. Ho quindi a disposizione diverse statistiche di lettura per il 2020 e il 2021: riporto qui qualche risultato.
1. Quanti libri
Il grafico qui sotto mostra il totale dei libri conclusi (e non) nel corso dell’anno. Considero nel conto soltanto i libri che ho finito tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ogni anno, senza tener conto di quando li avevo iniziati (tre di questi infatti me li portavo dietro dal 2020). I libri non conclusi al 31 dicembre sono quelli che ho ancora in sospeso e che ho cominciato nell’anno. Qualcuno lo finirò in futuro, qualcun altro sospetto che non lo finirò mai (anche perché si aggiungono a quelli che avevo iniziato e non finito l’anno scorso, che sono sei).
Nel complesso, nel 2021 sono arrivato in fondo a 38 libri, numero in crescita rispetto ai 30 dello scorso anno. Ne ho iniziati e non finiti 11, anche questo numero in crescita rispetto ai 6 dello scorso anno (ma il numero calerà se ne concludo qualcuno nel 2022).
2. Quante pagine
Il secondo grafico mostra che, nel corso del 2021, ho letto circa 12 mila pagine, più o meno lo stesso numero dell’anno precedente. Visto che il totale dei libri letti è più alto quest’anno, ciò significa che in media si è trattato di libri più brevi. Naturalmente questo numero, come il successivo, lascia fuori gli articoli lunghi o lunghissimi che ho letto per motivi di lavoro o per piacere, così come le pagine dei libri che non ho finito: ad esempio, durante l’anno ho letto circa mille pagine di un romanzo arturiano lunghissimo, il Lancelot en prose, ma non avendolo concluso durante l’anno non lo considero nel conto.
Non sono ancora così matto da aggiornare quotidianamente a quale pagina sono arrivato nei libri che ho per le mani, né di stimare a quante pagine corrispondono gli articoli delle riviste, per cui credo che questo resterà a lungo l’indicatore migliore per il totale delle pagine lette.
Il libro vero e proprio più breve che ho letto nel corso dell’anno è stato – pensa te – un ebook sul celebre delitto di Perugia, l’omicidio di Meredith Kercher del novembre 2007, intitolato The Forgotten Killer, di Douglas Preston e altri autori (di sole 71 pagine). Il più lungo invece è stato Lo stato della strage di Massimo Pisa (1.046 pagine). L’anno scorso era stato Il Signore degli Anelli.
Anche in questo caso il conteggio non è perfetto: mi limito ad annotare il numero dell’ultima pagina che contiene il testo principale, non considerando quindi eventuali introduzioni se numerate in numeri romani, né apparati che non ho letto integralmente (come le note, se raccolte tutte in fondo).
3. A quale ritmo
In media, nel corso del 2021 ho letto circa 33 pagine al giorno, considerando soltanto i libri conclusi durante l’anno. Si tratta di una stima per difetto, visti i motivi di cui scrivevo qui sopra. Con un calcolo a spanne la media reale dovrebbe avvicinarsi alle quaranta, ma questa cifra è comunque l’unica che si basa su solidi dati.
4. Ebook e cartacei
Nel corso dell’anno è cresciuta parecchio la quota di libri che ho letto in formato digitale, con il mio caro vecchio Kindle, rispetto allo scorso anno. Sono passati infatti da tre a dodici. Scorrendo i titoli, si tratta a volte di libri di difficile reperibilità, o che mi servivano urgentemente, o – il caso più frequente – i casi in cui sono caduto nell’acquisto impulsivo (non vedo una buona ragione, ad esempio, per avere letto Contro l’impegno di Walter Siti in ebook). I libri cartacei sono rimasti più o meno stabili tra i 27 dello scorso anno e i 26 di questo.
5. Lingue
Per fortuna con l’inglese me la cavo, quindi tutte le volte che posso leggo in originale almeno quella lingua. Quest’anno è successo per dieci titoli, che per coincidenza è lo stesso numero del 2020. Nel 2021 mi sono messo a studiare seriamente il francese e mi sono esercitato con un paio di testi.
6. Generi
La maggioranza relativa dei libri che leggo, quest’anno come il precedente, appartengono alla saggistica e non alla narrativa. Sono rappresentate sia questioni storiche o letterarie – nella mia lista dei miei ultimi due anni si fa notare una serie sulla magia e sulla guerra nel Medioevo – che questioni contemporanee, come la disinformazione, l’euro o le teorie del complotto. Alcuni sono un po’ a metà, visto che come è noto il confine tra saggio e romanzo ultimamente si è confuso, ma ho considerato Storia della mia gente di Edoardo Nesi, ad esempio, un libro di narrativa.
7. Anni di uscita
Passatista come sono, mi aspettavo di aver letto meno libri recenti. In realtà, un numero sorprendente di titoli sono novità. Nel 2021 ho letto ben sette libri pubblicati in quello stesso anno e sei usciti nel 2020. Nel grafico che segue considero le date di pubblicazione della prima edizione e, nel caso di testi molto antichi (come Sir Gawain e il cavaliere verde) l’edizione stessa e non la data di composizione del testo.
Questi i numeri. Alla prossima settimana per i contenuti: ho in progetto di fare una rassegna ragionata delle mie letture o forse una classifica dei miei dieci preferiti.
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