Per chi ha assimilato l'antropologia di Renè Girard, la risposta potrebbe condensarsi così: il Medioevo è stata l'ultima epoca storica in cui ha prevalso la "mediazione esterna", quando nessuno del popolo poteva anche solo immaginare di potersi paragonare a chi socialmente aveva il monopolio del potere e della forza, insomma il potere di decidere (che significa proprio tagliare la testa). Poi, paradossalmente proprio grazie alla sempre maggiore estensione e fruttuosità dell'apocalisse (disvelamento) generata dal messaggio evangelico (agli occhi di Dio siamo tutti carnefici come Caino e vittime come Abele), la mediazione è divenuta di epoca in epoca sempre più "interna" con il conseguente scatenamento della violenza e dei conflitti generati dall'invidia tra individui, gruppi sociali e stati, invidia nutrita da chi si sente "mancante" nei confronti di colui che egli vede come "modello" e, quel che è più importante, non più irraggiungibile come nella mediazione esterna. Da Madame Bovary che sogna di poter frequentare gli ambienti altolocati fino a Jean Sorel ed ancora a Swann che dalla loro reale frequentazione traggono la propria linfa vitale e fino infine all'eterno marito di Dostoevskij. Tutto in un gioco di continua imitazione e rimandi comportamentali. Fulgida riprova della nostra lontananza dal Medioevo e, soprattutto, della nostra incapacità assoluta di leggerlo come post-post-moderni ne sia che, per esempio, non riusciamo proprio a farci un ragione del motivo per cui Dante ha posto all'Inferno Francesca, noi come lei ingannati dal "desiderio mimetico". Francesca per noi è un'eroina romantica. Francesca per Dante altro non era invece che la vittima di un amore integralmente "copiato" dalla storia di Lancillotto ("...e da quel giorno più non vi leggemmo avante") e come tale assolutamente non spontaneo perchè indotto dal Desiderio e non da Amore. Girard, tra gli altri meriti, ha avuto quello di lasciarci questa osservazione folgorante, pertinente alla distanza tra noi ed il Medioevo (ma non nel senso che ci potremmo immaginare): "Gli uomini non hanno smesso di dare la caccia alle streghe perchè hanno inventato la scienza, ma hanno inventato la scienza perchè hanno smesso di dare la caccia alle streghe". Proprio come nella fisica quantistica, la verità si presenta agli uomini sempre come controintuitiva.
Per chi ha assimilato l'antropologia di Renè Girard, la risposta potrebbe condensarsi così: il Medioevo è stata l'ultima epoca storica in cui ha prevalso la "mediazione esterna", quando nessuno del popolo poteva anche solo immaginare di potersi paragonare a chi socialmente aveva il monopolio del potere e della forza, insomma il potere di decidere (che significa proprio tagliare la testa). Poi, paradossalmente proprio grazie alla sempre maggiore estensione e fruttuosità dell'apocalisse (disvelamento) generata dal messaggio evangelico (agli occhi di Dio siamo tutti carnefici come Caino e vittime come Abele), la mediazione è divenuta di epoca in epoca sempre più "interna" con il conseguente scatenamento della violenza e dei conflitti generati dall'invidia tra individui, gruppi sociali e stati, invidia nutrita da chi si sente "mancante" nei confronti di colui che egli vede come "modello" e, quel che è più importante, non più irraggiungibile come nella mediazione esterna. Da Madame Bovary che sogna di poter frequentare gli ambienti altolocati fino a Jean Sorel ed ancora a Swann che dalla loro reale frequentazione traggono la propria linfa vitale e fino infine all'eterno marito di Dostoevskij. Tutto in un gioco di continua imitazione e rimandi comportamentali. Fulgida riprova della nostra lontananza dal Medioevo e, soprattutto, della nostra incapacità assoluta di leggerlo come post-post-moderni ne sia che, per esempio, non riusciamo proprio a farci un ragione del motivo per cui Dante ha posto all'Inferno Francesca, noi come lei ingannati dal "desiderio mimetico". Francesca per noi è un'eroina romantica. Francesca per Dante altro non era invece che la vittima di un amore integralmente "copiato" dalla storia di Lancillotto ("...e da quel giorno più non vi leggemmo avante") e come tale assolutamente non spontaneo perchè indotto dal Desiderio e non da Amore. Girard, tra gli altri meriti, ha avuto quello di lasciarci questa osservazione folgorante, pertinente alla distanza tra noi ed il Medioevo (ma non nel senso che ci potremmo immaginare): "Gli uomini non hanno smesso di dare la caccia alle streghe perchè hanno inventato la scienza, ma hanno inventato la scienza perchè hanno smesso di dare la caccia alle streghe". Proprio come nella fisica quantistica, la verità si presenta agli uomini sempre come controintuitiva.
Vero, il medioevo è un livello del videogioco dell’io, quello disponibile su una certa console culturale.
Il nome del livello è Il nome della rosa, e il conflitto è primordiale, da biblioteca del tempo o bagno di oggi.